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Workshop, eventi & storia del Lindy Hop

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Aggiornamento: 14 gen 2021

Norma Miller, aveva ballato il Lindy Hop sui marciapiedi di Harlem e, da teenager, stupì le folle dei tour internazionali durante gli anni ‘30 e i primi anni ‘40 - la Jazz Age per eccellenza - eseguendo kicks, salti e piroette.

Ms. Miller, conosciuta come ‘The Queen of Swing’, è stata la recluta più precoce e l’ultima superstite dei Lindy Hoppers delle origini, costituiti dalla troupe di Herbert White che prese vita al Savoy Ballroom di Harlem e rese popolare il Lindy Hop a Broadway, nel cinema di Hollywood e nei tour in Europa e America Latina. Il Lindy Hop è stato uno dei fenomeni culturali sorti dopo la traversata dell’Oceano Atlantico in aereo da parte Charles A. Lindbergh’ - in inglese Lindbergh’s Hop, da cui il nome del ballo - nel 1927.

Al cinema, ha ballato e cantato in memorabili numeri eseguiti da cast di afro-americani, come la pellicola dei fratelli Marx ‘A Day at the Races’ (1937 - https://youtu.be/WwKFALb6Vw8 ) e nel folle ‘Hellzapoppin'’ (1941 - https://youtu.be/qkthxBsIeGQ ). Ha poi lavorato con successo come coreografa, cabarettista, attrice ed autrice televisiva, ed è stata proclamata ‘conservator’ del Lindy Hop dall’agenzia federale National Endowment for the Arts nel 2003.

Con le sue compagnie formate da afro-americani, la ‘Norma Miller Dancers’ e la ‘Norma Miller and Her Jazzmen’, si è unita alle prime lotte per scardinare la segregazione razziale nei nightclubs e casinò di Miami Beach e Las Vegas, dove gli artisti neri - anche celebrità del calibro di Nat King Cole a Sammy Davis Jr. - attiravano il pubblico a fiotti riempiendo le serate, ma poi dovevano lasciare il locale passando per la cucina e sedevano in posti separati dai bianchi.

Norma ha trascorso un’infanzia all’insegna della povertà, orfana di padre da prima che nascesse, ed ha vissuto ad Harlem con madre e sorella, in un appartamento striminzito e rumoroso che affacciava direttamente sul Savoy, la sala da ballo che l’avrebbe proiettata verso la fama. Al suo orizzonte, si stagliavano amicizie professionali con personaggi come Duke Ellington, Count Basie, Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Artie Shaw e altre leggende della musica.

Norma fu notata nella domenica di Pasqua del 1932 dal grande ballerino swing Twist George Ganaway mentre accennava movimenti sul marciapiede fuori dal Savoy, una fucina del ritmo lunga un isolato su Lenox Avenue, tra la 140esima e la 141esima strada dell’Upper Westside. Aveva solo 12 anni, troppo giovane anche solo per entrare nell’elegante, scintillante emporio dello swing che Langston Hughes aveva definito ‘il battito del cuore di Harlem’. “Ero una ragazzina precoce” ha detto Ms. Miller nel documentario sulla sua vita uscito nel 2006 ‘Queen of Swing’. Mr. Ganaway notò la sua performance sul marciapiede e le diede una Coca Cola. Da dentro il Savoy, il suono trascinante di una swing band si faceva strada fino al marciapiede, e proprio lì Mr. Ganaway e Norma ballarono. “Mi ha lanciato via”, ricorda Norma. “Neanche sono sicura di aver mai toccato terra. Mi faceva semplicemente volare da una parte all’altra”. Norma, agile ed atletica, già conosceva alcuni passi di Lindy Hop: lo swing-out, lo hip-to-hip, il side-flip, lo sugar-push. Mr. Ganaway ne rimase impressionato. La portò al Savoy, ignorando la sua età anagrafica, e subito la coppia attirò l’attenzione dei frequentatori abituali con scivolate sotto alle gambe, salti sopra la testa e altre figure acrobatiche. In seguito, vinsero un contest al Savoy.

La ragazza continuava a migliorare. Dopo averla vista vincere l’Harvest Moon Ball ( https://youtu.be/Y41MScHaPH4 ) del 1934 - una celebre gara di ballo che si teneva presso l’Apollo Theater - Herbert White la invitò ad unirsi alla sua troupe, i Lindy Hoppers. Negli anni successivi, ebbe luogo quella che si può considerare la sua educazione professionale di ballerina: il mondo più ampio del lavoro duro e l’eccitazione della routine dei viaggi in posti lontani, i palchi di Broadway o i tour di sette mesi tra Parigi, Londra ed altre capitali europee, e poi le performance attraverso l’America con Ethel Waters, e la prime avventure di giovane donna ad Hollywood.

Non ancora diciottenne, incontrò i fratelli Marx, Allan Jones e Maureen O’Sullivan sul set della Metro-Goldwyn-Mayer e debuttò al cinema nella pellicola ‘A Day at the Races’. Ha poi ballato e cantato con i Lindy Hoppers nel celebre numero di ballerini afro-americani ‘All God’s Chillun Got Rhythm’, che coinvolgeva anche la cantante Ivie Anderson e la Duke Ellington’s Orchestra. La sequenza di Lindy Hop valse una nomination all’Academy Award per il coreografo Dave Gould.

Ms. Miller e i Lindy Hoppers comparvero nello show di Broadway ‘Hellzapoppin'’ nel 1938 e, nel 1941, nella versione hollywoodiana. In entrambe lavorarono anche Ole Olsen, Chic Johnson e Martha Raye. Si trattava di una satira tagliente dello show business in un clima di caos farsesco, con demoni cornuti, scalinate che crollano e scivoli che conducono dritti all’inferno. In una sequenza unanimamente considerata il miglior esempio di lindy Hop mai apparsa nel cinema, quattro coppie in uniforme da lavoro si lanciano a ballare, una dopo l’altra, gettandosi in frenetiche evoluzioni acrobatiche ad un tempo forsennato. Norma e il suo ballerino, Billy Ricker, danzano con il cappello da cuochi come bambole di pezza viventi, eseguendo flip dietro la schiena da brivido, salti, scivolate, kicks, spaccate e sollevamenti che sembrano sfidare la gravità e i limiti della velocità umana. Dopo aver filmato la sequenza, i Lindy Hoppers volarono in Brasile e si esibirono a Rio de Janeiro mentre il bombardamento di Pearl Harbor precipitò gli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale. Nell’impossibilità di reperire mezzi per tornare a casa, i ballerini della troupe fecero un tour di sei mesi in Sud America, prima di poter rimpatriare esausti, quasi distrutti.

Con la guerra in corso, il Lindy Hop iniziò a scomparire gradualmente, man mano che anche i gusti musicali iniziavano a modificarsi. Nel 1942 Ms. Miller fece il suo ultimo tour con i Lindy Hoppers, calcando i palchi di New York, Baltimora e Washington. Quando il suo partner di ballo fu chiamato alle armi, lasciò il gruppo, che si sciolse poco dopo. Sebbene la sua carriera sia continuata per decenni, non toccò più le vette dei primi anni.

Il Savoy Ballroom, che aveva aperto i battenti nel 1926 ed aveva riunito bianchi e neri durante l’epoca della segregazione razziale, fu demolito per lasciare spazio ad un progetto di edilizia residenziale. Ogni serata in migliaia si stipavano sul suo pavimento in legno mentre la musica di Duke Ellington, Count Basie e Chick Webb ispirava Norma Miller e gli altri ballerini.

‘Le ragazze nere non avevano molte opportunità’, ha detto Norma ad una stazione radio della Florida nel 2015, decenni dopo il suo culmine. ‘Potevi fare la lavandaia. O la parrucchiera. O l’insegnante. Ora, io non ero adatta per nessuna di queste mansioni. Sapevo ballare, lo sapevo fare naturalmente’.

Norma Miller è nata ad Harlem il 2 dicembre 1919, secondogenita di Norman e Alma Miller, migranti delle Barbados. Suo padre, che lavorava in un cantiere navale, morì per insufficienza polmonare un mese prima che lei nascesse, e sua madre si mise a lavorare come domestica per poter crescere lei e sua sorella Dot.

Norma era affascinata dalla danza e sua madre, nonostante dovesse lottare per pagare l’affitto, la iscrisse ad un corso di danza che si teneva ogni sabato. Ballava anche ai rent parties che sua madre organizzava a casa loro, in cambio delle mancette degli amici. Nei ruggenti anni ‘20 la musica era ovunque ad Harlem ma, dopo il ‘29, quando i Millers si trasferirono in un appartamento dentro una palazzina sulla 140° strada, la musica proveniente dal Savoy iniziò ad invadere la loro abitazione ogni notte, passando per la finestra sul retro della casa. Guardando fuori, attraverso le finestre posteriori della sala da ballo, Norma scorgeva le sagome dei ballerini più navigati muoversi come ombre dietro le tende, e ballare Charleston e Lindy Hop.

Lei e i suoi amici praticavano questi balli nella palestra di scuola, o dopo la messa, sul marciapiede fuori dal Savoy, quello dove Mr. Ganaway la ‘scoprì’. Dal momento che il suo talento cresceva, si iscrisse alla Manhattan School of the Arts, nell’Upper West Side.

Dopo la sua fulminante carriera nel mondo del Lindy Hop, Norma Miller si reinventò come comica e attrice televisiva e fondò sue proprie troupe di ballo, fu protagonista di documentari sulla sua vita e scrisse anche un libro sulla storia dello swing durante il secolo. Continuò a vivere sulla propria pelle e ad affrontare la segregazione razziale.

Ms. Miller, che non si sposò mai e non ebbe mai eredi diretti, ebbe una lunga relazione con il suo partner in ‘Hellzapoppin'’ Roy Glenn, morto nel 1971.

Ha viaggiato per tutto il mondo fino alla fine dei suoi giorni - compresa l’Italia - dove ha partecipato come ospite d'onore a diversi festival di danza swing, facendo spesso preziosi talk storici sulle origini e lo sviluppo del ballo e della musica jazz, a cui lei ha contribuito a dare forma e che, anche in tarda età, non ha mai smesso di amare, trasmettendo la passione, la dedizione e anche la serietà e lo spirito, a tratti battagliero, che la contraddistingueva alle giovani generazioni di ballerini.

È stata invitata al camp culto della comunità swing che si tiene ogni estate in Svezia, l'Herräng Dance Camp, nel 2018, all'età di 98 anni. È morta il 5 maggio 2019, a 99 anni, nella sua casa in Florida, a Fort Myers. Lo ha annunciato John Biffar, il suo manager e badante di lungo corso.

“The Savoy was our community and the dance floor was the place we found freedom.” Norma Miller

Traduzione di estratti dell’articolo di Robert D. McFadden “Norma Miller, Lindy-Hopping ‘Queen of Swing,’ Is Dead at 99”, comparso sul New York Times il 6 maggio 2019, a cura di Valentina Gettatelli.



Norma Miller e Billy Ricker
Norma Miller e Billy Ricker, dei Norma Miller’s Dancers, c. 1940

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📣 Spring in the Haus - Corsi Online di Solo Jazz e Solo Blues


Da sempre la primavera è sempre stata associata alla rinascita e al rinnovamento. 🦋🌸

Ecco perché, considerata la situazione attuale, Swinghaus vi invita a non fermarvi e a ripartire proponendovi i nostri corsi online di Solo Jazz e Solo Blues. 🕺🏻💃🏻


Un'ottima opportunità, aperta a tutti, per rimanere connessi e per tenere in allenamento il nostro corpo e la nostra mente. ❤️


👉🏻COSA E PER CHI?👈🏻

Solo Jazz Principianti con Emanuele Margiotta

Livello aperto a tutti. Affronteremo una serie di semplici e godibili jazz steps che andranno a formare una mini routine, utile per eseguirli in sequenza memorizzandoli divertendoci.


Solo Jazz Intermedi con Emanuele Margiotta

Livello consigliato a chi ha già partecipato a delle lezioni/corsi di Solo Jazz. Affronteremo una coreografia dinamica, ritmica e coinvolgente.


Solo Blues Principianti con Lucìa Mendoza

Livello aperto a tutti. Affronteremo una serie di semplici e godibili passi di Blues Dance che andranno a formare una mini routine, utile per eseguirli in sequenza memorizzandoli divertendoci.


Solo Blues Intermedi con Lucìa Mendoza

Livello consigliato a chi ha già partecipato a delle lezioni/corsi di Solo Blues. Affronteremo una coreografia sinuosa e dalla ritmica accattivante.


👉🏻DOVE?👈🏻

I corsi si terranno sulla piattaforma gratuita Zoom.


Link della piattaforma gratuita Zoom

🔸Link versione Desktop

🔹Link Apple Store

🔸Link Google Play


👉🏻QUANDO?👈🏻


I nostri pacchetti di lezioni prevedono 4 lezioni di 45min ciascuna (una a settimana) + recap della lezione inviato tramite mail di registrazione.


Da Lunedì 6 Aprile 18.45 19.30 🔸Solo Jazz Principianti🔸


Da Martedì 7 Aprile 18.45 19.30 🔹Solo Blues Principianti🔹


Da Mercoledì 8 Aprile 18.45 19.30 🔸Solo Jazz Intermedi🔸


Da Giovedì 9 Aprile 18.45 19.30 Solo 🔹Blues Intermedi🔹


👉🏻COME PRENOTARE IL PROPRIO POSTO?👈🏻

Per assicurarci la qualità del servizio, le nostre lezioni sono a numero chiuso (24 persone, il limite massimo per seguirvi tutti nella stessa schermata di Zoom).

E’ Obbligatorio compilare il seguente modulo:


👉🏻COSTI👈🏻

I prezzi dei pacchetti sono A Persona.

Pagamento tramite bonifico bancario.

Le coordinate bancarie per effettuare il pagamento le trovate direttamente nel modulo d’iscrizione Google.

I prezzi sono inclusivi del tesseramento presso l’Asd Swinghaus.


Pacchetto Singolo 25€

4 Lezioni - Un Livello a scelta di Solo Jazz O Solo Blues


Pacchetto Doppio 40€

8 Lezioni - Entrambi i livelli di Solo Jazz O Solo Blues


Pacchetto Mix 40€

8 Lezioni - Un livello a scelta di Solo Jazz E Solo Blues


Pacchetto Full 75€

16 Lezioni - Entrambi i livelli di Solo Jazz E Solo Blues


👉🏻INFO E CONTATTI👈🏻


☎︎ 340 4644831 ( EMANUELE )

✉️ swinghaus@gmail.com








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Aggiornamento: 12 gen 2021

Questa volta parliamo dei Whitey’s Lindy Hoppers.

Sono passati quasi 90 anni da quando Herbert "Whitey" White ha fondato un gruppo di ballerini professionisti al Savoy nel 1935. Eppure i filmati dei Lindy Hoppers di Whitey continuano a deliziare e stupire il pubblico ed ispirare nuove generazioni di ballerini di Swing.

Il gruppo di Whitey fu formato dai migliori ballerini del Savoy, la sala da ballo più importante della Swing Era. Con le capacità imprenditoriali di Whitey, questi giovani di Harlem sono stati catapultati nel riconoscimento mondiale attraverso spettacoli dal vivo e film.

Sin dai suoi albori, i Whitey’s Lindy Hoppers erano molto di più di una compagnia di ballo. Era la possibilità di essere allenati e preparati per ingaggi professionali. Era anche un modo per tenere i giovani fuori dai guai, consentendo loro di accedere alla sala da ballo, senza limiti di orario durante il giorno per esercitarsi e di notte per ballare con le migliori Swing Bands del mondo.

I Whitey’s Lindy Hoppers sono frutto di un’idea di Herbert "Whitey" White. Un uomo afro-americano noto come "Whitey" a causa della striscia bianca tra i capelli, un ex pugile che divenne un buttafuori del Savoy. Aveva un buon occhio per il talento e dopo anni passati a vedere giovani ballerini dilettanti, decise di reclutare i migliori tra loro per creare una compagnia di ballo professionale.

Nel 1934, all'età di 14 anni, Norma Miller divenne il membro più giovane del gruppo.

Nel 1935, il gruppo ha vinto nella categoria Lindy Hop alla più grande competizione di ballo di New York, l’ Harvest Moon Ball al Madison Square Garden. Il gruppo ha quindi partecipato a un tour europeo di 7 mesi.

Alla fine del 1936, i ballerini di Whitey avevano ufficialmente fatto il grande passo. I suoi migliori ballerini lavorarono per 6 mesi presso il famoso Cotton Club sotto il nome di "Whitey's Hopping Maniacs”.

Nel 1937, Whitey riunì un secondo gruppo di fantastici ballerini per esibirsi per la prima volta con il nome "Whitey Lindy Hoppers" nel loro primo grande film di Hollywood, A Day at the Races. Seguirono altri film, oltre a ingaggi nei migliori locali degli Stati Uniti, in Europa e in Australia.

I Whitey’s si esibirono nel film Hellzapoppin' del 1941, dove eseguirono una coreografia mozzafiato indimenticabile. Terminate le riprese, il gruppo è andato a Rio de Janeiro per esibirsi. A causa dell'attacco a Pearl Harbor, non furono in grado di tornare a casa e finirono per rimanere lì per 10 mesi, quasi esaurendo tutta la loro energia e il loro denaro.

Nel 1942, il gruppo fece un tour di 3 settimane con Cootie Williams e Pearl Bailey che includeva spettacoli all'Apollo Theater, all'Howard Theatre di Washington, DC e al Royal Theatre di Baltimora. Il gruppo si sciolse poco dopo, poiché gli uomini furono chiamati alle armi durante la seconda guerra mondiale.

Dopo che il gruppo si sciolse, White si trasferì a Oswego e aprì un ristorante. Morì di infarto nel settembre 1950.



Herbert “Whitey” White, cravatta bianca e striscia bianca tra i capelli.
Herbert “Whitey” White, cravatta bianca e striscia bianca tra i capelli.
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